sabato 15 ottobre 2011

Un ritratto




Tecnica mista su tavola, 30x40 cm, 2011


in mostra presso Villa Vallero, a Rivarolo Canavese, dal 19 Novembre al 18 Dicembre 2011.



1 commento:

  1. L'idea per il lavoro sul tema de “il ritratto psicologico” parte da alcune riflessioni riguardo l'approccio al reale sviluppate nel tempo, influenzate in larga misura dalla lettura e dall'analisi delle Sei proposte per il prossimo millennio, i testi preparati da Italo Calvino per le conferenze che dovrà tenere all'Università di Harvard nell'anno accademico 1985-86. Queste Lezioni americane sono dedicate ai valori, qualità, o specificità della letteratura che l'autore auspica vengano conservati nel prossimo millennio. Tra questi valori, ho lavorato a lungo, all'interno della mia ricerca grafica e pittorica, su quello della leggerezza, che si oppone all'inerzia, alla pesantezza del mondo, alla lenta pietrificazione che avanza senza risparmiare alcun aspetto della vita, nella società contemporanea. La leggerezza è la mobilità dell'intelligenza, la capacità d'analisi. All'interno della pratica della scrittura dona precisione ed esattezza alla rarefatta consistenza della materia narrata. Essa può generare, all'interno del racconto, immagini di levità, di sospensione, di agilità, come il volare o il planare di un essere animato o di un oggetto, la fissità di un corpo astrale sospeso nello spazio o nel cielo. E' l'operazione del togliere peso alla materia narrata, del conoscere il mondo dissolvendone la compattezza, svelandone la molteplicità. Approfondendo il concetto di molteplicità nella pratica letteraria, Calvino precisa: “Qualcuno potrà obiettare che più l'opera tende alla moltiplicazione dei possibili più s'allontana da quell'unicum che è il self di chi scrive, la sincerità interiore, la scoperta della propria verità. Al contrario, rispondo, chi siamo noi se non una combinatoria d'esperienze, d'informazioni, di letture, d'immaginazioni? Ogni vita è un'enciclopedia, una biblioteca, un inventario di stili, dove tutto può essere continuamente rimescolato e riordinato in tutti i modi possibili. (…) magari fosse possibile un'opera concepita al di fuori del self, un'opera che ci permettesse d'uscire dalla prospettiva limitata d'un io individuale, non solo per entrare in altri io simili al nostro, ma per far parlare ciò che non ha parola, l'uccello che si posa sulla grondaia, l'albero in primavera e l'albero in autunno, la pietra, il cemento, la plastica...”(Lezioni americane, Mondadori, Milano, 2002, pp. 134, 135).
    Ho immaginato che un “ritratto psicologico” non potesse essere caratterizzato che in tale modo. I contorni di una figura umana, delimitati blandamente da un filo colorato, poggiano su di una tavola o sono fissati ad un supporto verticale, che ospita nicchie, spazi, cassetti contenenti una varietà di oggetti ed esseri animati, nel quale si aprono finestre su paesaggi ricordati, su cieli che si confondono con immagini di fantasia.
    La molteplicità di elementi figurativi e la compresenza di diversi piani del reale, creano un racconto all'interno del quadro. Talvolta il dialogo tra esseri fantastici, oggetti e piccoli paesaggi è più eloquente e scoperto, talvolta si fa più evocativo e misterioso.
    Caratteristiche principali sono il richiamo all'infanzia, la presenza di animali fantastici o reali (spesso si tratta di grilli, esseri ibridi la cui raffigurazione nasce in età antica e viene ripresa da Bosch), l'allusione a tematiche proprie dell'età contemporanea, come quella ecologica, il ruolo fondamentale che dovrebbero giocare all'interno di essa le figure dell'intellettuale e dell'artista, l'elemento ironico e ludico.

    RispondiElimina